"Forte preoccupazione per le nuove regole sulla valutazione dei ponti esistenti, necessario piano di manutenzione di almeno 5 anni"
L'OICE, l'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, esprime forte preoccupazione in vista della prossima emanazione, da parte del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, delle linee guida per la valutazione dei ponti in esercizio.
La preoccupazione dell'Associazione è che si arrivi ad un documento che, nella fretta di dare risposte, definisca regole non ponderate e che potrebbero mettere in crisi l'esercizio dell'intera rete.
Per l'OICE bisognerebbe colmare le lacune lasciate dall'ultimo aggiornamento della normativa tecnica, quando non si differenziarono le indicazioni per la verifica sismica degli edifici esistenti (soggetti ad azioni sismiche, quindi dinamiche e orizzontali) da quelle sui ponti esistenti (soggetti prevalentemente ad azioni da traffico, quindi quasi statiche e verticali). "La mancata differenziazione ha portato alla situazione attuale - ricorda Giorgio Lupoi, Consigliere OICE incaricato della normativa tecnica e sismica - dove ancora oggi non sono chiare le metodologie da applicare per le verifiche di sicurezza per i carichi quasi statici delle costruzioni esistenti, con la conseguenza di interpretazioni non omogenee e di richieste che, talvolta, hanno poco a che fare con la sicurezza".
Per questa ragione - dice il Presidente Gabriele Scicolone - "chiediamo al Consiglio Superiore un rapido confronto con gli operatori che da anni affrontano in sede pratica questi aspetti - cioè le Società di ingegneria, che hanno la primazia tecnica di questo specifico settore - così da mettere a disposizione di tutti i tecnici che andranno sul campo ad effettuare le verifiche, indicazioni ben ponderate ed efficaci, a tutela dell'incolumità dell'utenza".
Per l'OICE c'è poi anche un altro profilo di particolare rilievo: "occorre - ha continuato Scicolone - valutare anche l'impatto delle nuove linee guida in relazione alla definizione di un adeguato programma di manutenzione straordinaria per evitare di mettere in difficoltà, non tanto i concessionari autostradali che hanno risorse economiche adeguate, ma tutti gli enti che devono gestire le manutenzioni ed effettuare le verifiche su oltre 60.000 ponti e viadotti in Italia, dall'ANAS, alle provincie e ai comuni, enti generalmente privi di risorse adeguate per intervenire nell'immediato su tutte le opere di loro proprietà".
L'auspicio formulato dall'OICE è che il C.S.LL.P.P. apra un rapido confronto e che le linee guida siano il primo passo di un piano di azione di ampio respiro, con un arco temporale di almeno cinque anni, di manutenzione straordinaria sul nostro costruito, come dichiarato più volte dal Ministro De Micheli.