La collaborazione porterà una delegazione di imprenditori e di rappresentanti delle istituzioni irachene a IVS 2022. L'iniziativa è organizzata nell'ambito di un progetto che punta a sviluppare il tessuto produttivo iracheno attraverso l'intensificazione del rapporto commerciale con l'Italia
In vista della quarta edizione di IVS, in calendario il 25 e 26 maggio 2022, gli organizzatori del summit rinnovano la collaborazione operativa con UNIDO ITPO Italy, l'Ufficio italiano per la Promozione Tecnologica e degli Investimenti dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale; una collaborazione che permetterà la partecipazione in presenza di una delegazione selezionata di operatori iracheni in occasione di Industrial Valve Summit 2022. L'occasione di incontro rientra tra i momenti chiave del progetto "Investment Promotion for Iraq - Phase II", finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) ed implementato da UNIDO allo scopo di favorire la promozione di investimenti e il trasferimento tecnologico attraverso partenariati multilaterali tra il settore pubblico e privato di Italia ed Iraq.
L'intensificazione dei rapporti commerciali tra i due Paesi passerà infatti dall'operazione di incoming che, nel maggio del prossimo anno, invierà a Bergamo un pool di imprenditori iracheni insieme ad alcuni rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni locali legate al mondo produttivo. Nei giorni del summit, la delegazione avrà l'opportunità di interfacciarsi con gli operatori della filiera dell'Oil&Gas presenti in fiera, dando vita a momenti di confronto e ad attività di matchmaking. IVS rappresenterà l'occasione per tessere relazioni commerciali e legami istituzionali allo scopo di favorire la nascita e la crescita di partnership strategiche e tecnologiche tra l'Iraq e il "Sistema Italia".
UNIDO ITPO Italy ha sede a Roma e dal 1987 opera in virtù di un accordo siglato tra UNIDO ed il Governo Italiano. L'Ufficio mira a migliorare la competitività delle PMI nei Paesi in via di sviluppo, attraverso la mobilitazione di investimenti e il trasferimento di tecnologie, competenze manageriali e attività di capacity building. UNIDO ITPO Italy ha avviato programmi specifici di sviluppo industriale all'interno di innumerevoli settori d'eccellenza del Made in Italy, tra cui anche le tecnologie delle valvole industriali e di flow control con le rispettive filiere di riferimento.
UNIDO, nata nel 1966 e con sede a Vienna, rappresenta l'agenzia specializzata delle Nazioni Unite che promuove lo sviluppo industriale nell'ottica del contrasto alla povertà, di una globalizzazione inclusiva e della sostenibilità ambientale. Ad oggi riunisce 170 Paesi.
"Investment Promotion for Iraq - Phase II" mira a creare posti di lavoro e a stimolare la crescita economica nel Paese, evidenziando il potenziale di vari settori locali, tra cui anche quello dell'Oil&Gas, in termini di sostenibilità. Il progetto si appoggia su tre pilastri: in primis, il supporto ai Centri di Sviluppo Imprenditoriale (Enterprise Development Centers, o EDCs) fornendo servizi di qualità alle aziende irachene e internazionali, anche attraverso l'assistenza al settore privato locale con attività formative e promozionali; potenziare le capacità di attrazione di investimenti delle Zone Industriali in Iraq; infine, la facilitazione di partenariati commerciali internazionali e il miglioramento dell'infrastruttura istituzionale, a beneficio delle associazioni di imprese locali.
La collaborazione tra Confindustria Bergamo, Ente Fiera Promoberg e UNIDO aveva già permesso di portare a IVS una delegazione di imprenditori iracheni in occasione della seconda edizione del summit, che si è svolta nel 2017. In quattro anni, diversi cambiamenti hanno interessato la situazione sociopolitica del Paese, che garantisce ora condizioni di maggiore stabilità. Il 10 ottobre scorso si sono tenute le seconde elezioni libere dal termine del conflitto, segno di uno scenario di pace che si presenta più favorevole allo sviluppo di relazioni commerciali. Specie in un contesto come quello attuale, in cui le compagnie estere, i player locali e il governo iracheno stanno mettendo le basi alla ricostruzione delle infrastrutture petrolifere andate distrutte negli anni del conflitto.
L'Iraq possiede una delle principali riserve di idrocarburi al mondo, che ammonta a oltre 145 miliardi di barili e 100 trilioni di metri cubi di gas naturale. Le riserve non ancora esplorate sono invece stimate intorno ai 300 miliardi di barili. L'economia irachena dipende in larga misura dal settore energetico: il petrolio rappresenta circa il 65% del PIL, oltre il 90% delle entrate del governo e la quasi totalità delle esportazioni. L'Esecutivo iracheno ha annunciato nuovi piani di investimento nel settore volti a coinvolgere anche operatori esteri attraverso apposite gare d'appalto, auspicando maggiori interazioni con gli attori locali quali società consolidate, imprese statali e fornitori di servizi. L'Iraq può contare su oltre 4000 miglia di oleodotti, mentre i 3 principali gasdotti collegano il paese a Turchia, Arabia Saudita e Siria. L'ultima comunicazione del Ministero del Petrolio iracheno in tema di esportazioni petrolifere è quella relativa a settembre 2021, che parla di oltre 92 milioni di barili al mese, per una media superiore a 3 milioni di barili al giorno (in leggero aumento rispetto all'export di agosto) e con ricavi di quasi 7 miliardi di dollari.