Cosa serve per far partire effettivamente il Nuovo Decreto CAM e per prevenire il contenzioso? Il 4 dicembre scorso è entrato in vigore il nuovo decreto CAM Edilizia. Prevede uno strumento più rigoroso della convalida della asserzione ambientale. Vediamone insieme i punti salienti


Cosa sta succedendo?
Quali sono le nuove previsioni del legislatore e come stanno rispondendo gli attori della filiera?
Cosa è cambiato per i materiali e i prodotti impiegati?
Lo strumento della convalida dell'asserzione ambientale in conformità alla ISO 14021 è stato sostituito dal più serio approccio della certificazione del contenuto di materiale riciclato/recuperato/sottoprodotto in conformità alla UNI PdR 88/2000.
Prevede uno strumento più rigoroso della convalida della asserzione ambientale, anche perché è una certificazione coperta dall'accreditamento di Accredia e perché garantisce che anche i materiali ingredienti sono stati controllati: in sintesi una filiera sicura.
ABICert è stato il secondo ente di certificazione accreditato da Accredia per questa certificazione del contenuto di materiale riciclato/recuperato/sottoprodotto in conformità alla UNI PdR 88/2000.
La certificazione si basa sulla corretta identificazione e la tracciabilità dei materiali in ingresso al processo di fabbricazione, sull'analisi della procedura aziendale per la determinazione del contenuto di riciclato/recuperato/sottoprodotto e del reale funzionamento del controllo del processo di produzione in fabbrica in azienda, sulla verifica della correttezza del metodo di calcolo adoperato e dei valori dichiarati dall'impianto sulla base delle ricette dei prodotti, e sulla verifica delle quantità effettivamente presenti nel prodotto finale in uscita dal processo di fabbricazione, realizzate attraverso controlli eseguiti direttamente nel sito di trasformazione.
Cosi ad esempio per un calcestruzzo confezionato con aggregati riciclati o industriali la certificazione PdR 88 monitora tutto quanto concorre alla percentuale di materiale riciclato. Quindi anche per gli aggregati, nel caso in cui ne venga considerato il contributo di riciclato/recuperato/sottoprodotto, deve esserci una dimostrazione della tracciabilità dei materiali che concorrono al computo del materiale riciclato/recuperato/sottoprodotto, attraverso un bilancio di massa.
Il legislatore ha inteso fare questa modifica perché ci sono stati alcuni casi di materiali per cui non è certa la provenienza di riciclo/recupero/sottoprodotto degli ingredienti e, quindi, non è sicura la effettiva provenienza "green". Questa situazione è evitata nel caso di certificazioni emesse secondo la UNI PdR 88, per le quali è infatti chiaramente previsto che nei casi in cui non ci sia la tracciabilità degli ingredienti, il contributo del materiale venga considerato nullo.
La certificazione secondo la PdR 88 rappresenta dunque uno strumento attendibile e, al tempo stesso, sicuramente più semplice rispetto alle dichiarazioni ambientali di prodotto EPD che richiedono una procedura più complessa.
Al momento ABICert ha emesso svariate certificazioni PdR 88 per:

  • Materiali per massetti,
  • Adesivi cementizi,
  • Aggregati riciclati,
  • Aggregati industriali o artificiali,
  • Travetti precompressi in calcestruzzo,
  • Solai alveolari prefabbricati in calcestruzzo armato precompresso,
  • Prefabbricati nervati per solai,
  • Blocchi di laterizio per muratura,
  • Conglomerati bituminosi.

In tutti i casi la procedura è stata molto semplice in quanto le aziende avevano già implementato un sistema di controllo della produzione di fabbrica e la novità è consistita solo in un'analisi più specifica e mirata dei documenti autorizzativi connessi ai processi di trasformazione dei materiali impiegati. In qualche caso è stato necessario integrare l'autorizzazione ambientale in possesso dell'azienda. Si è trattato di una presa di coscienza del settore produttivo che diventa sempre più consapevole della necessità di valutare gli aspetti ambientali anche per coloro che, nelle aziende, normalmente hanno ottime competenze tecnologiche e che sono chiamati sempre più ad integrarle con competenze ambientali.
Un'evoluzione del nuovo Decreto CAM è sicuramente rappresentata dall'aggiornamento riguardo alle figure professionali chiave per questa filiera. E' stato chiarito il contributo fondamentale del coordinatore ambientale.
Per fortuna sono sempre più frequenti i casi  in cui sia in fase di assegnazione degli incarichi di progettazione e direzione lavori, che in fase di appalto dell'esecuzione, la presenza, rispettivamente, nel team di progettazione o nell'impresa, di tecnici in possesso di certificazione delle competenze ambientali ed energetiche ai sensi dell'art. 2.7.1 del Decreto CAM, ha consentito l'attribuzione di premi in fase di assegnazione degli incarichi o di aggiudicazione dell'appalto stesso.
Con il decreto CAM è cambiato radicalmente il sistema di aggiudicazione degli incarichi di progettazione e degli appalti pubblici e si sono aperte nuove necessità di competenze e, parallelamente, opportunità di lavoro per i professionisti che abbiano specifiche competenze ambientali.
L'ECOPROGETTISTA ESPERTO CAM - PNRR - DNSH è l'esperto sugli aspetti energetici ed ambientali degli edifici richiesto dall'art. 2.7.1 del Decreto 23 giugno 2022 n. 256, che è entrato in vigore il 4 dicembre 2022: rappresenta un'esigenza di competenze per i tecnici coinvolti e, ovviamente, una opportunità di specializzazione e di lavoro per i professionisti.
Il par. 2.7.1 del D.M. 23.06.2022 "Criteri ambientali minimi per l'affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l'affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l'affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi" sancisce le modalità di esperimento delle gare per l'assegnazione degli incarichi di progettazione e di lavori e prevede che "è attribuito un punteggio premiante al prestatore di servizi di architettura e ingegneria che includa, nel gruppo di lavoro, un progettista esperto sugli aspetti energetici ed ambientali degli edifici, certificato da un organismo accreditato secondo la norma internazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17024".
L'Ecoprogettista Esperto CAM - PNRR - DNSH è un professionista in grado di approcciare trasversalmente i principali problemi ambientali e le problematiche relative alla tutela ambientale e allo sviluppo sostenibile nella progettazione civile pubblica e privata. Svolge il ruolo di coordinatore ambientale di progetto, allo scopo di spingere le progettazioni civili e le direzioni lavori pubbliche verso uno sviluppo sostenibile.
L'ente di certificazione ABICert gestisce gli esami per l'ottenimento di tale certificazione, ed è accreditato da Accredia per il rilascio di certificazione per questa specifica figura professionale in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024.

1. La Stazione Appaltante è chiamata a possedere competenze analoghe a quelle dei professionisti cui affida la progettazione e la realizzazione dei lavori, per poterne controllare adeguatamente i processi ed evitare il contenzioso nella gestione dell'appalto; allorquando non ha queste professionalità al proprio interno, deve servirsi di questi professionisti. Si tratta di una ulteriore opportunità di lavoro per i professionisti coinvolti.
Al par. 1.3.2 del Decreto CAM si legge infatti:
La Stazione Appaltante dovrebbe assicurarsi che la progettazione degli interventi venga affidata a soggetti competenti ed esperti, con il necessario livello di competenza multidisciplinare, abilitati all'esercizio delle professioni, ai sensi di legge. In relazione alla complessità dell'intervento è altresì opportuno che tale operatore economico indichi i tecnici interni o esterni con competenze sui sistemi di gestione ambientale e di progettazione sostenibile.
Al par. 1.3.4 si legge poi:
La Stazione Appaltante verifica il rispetto degli impegni assunti dall'appaltatore in sede di presentazione dell'offerta, afferenti all'esecuzione contrattuale, collegando l'inadempimento a sanzioni ovvero, se del caso, alla previsione di risoluzione del contratto, secondo quanto previsto dal Codice dei Contratti Pubblici.

2. L'Impresa Esecutrice deve dimostrare le competenze ambientali del proprio personale. La figura professionale dell'Ecoprogettista Esperto CAM - PNRR - DNSH può facilitare l'impiego del professionista nella filiera, grazie alle competenze e alle specifiche sensibilità tecniche.
Il decreto CAM al par.  3.1.1 prevede infatti:
L'appaltatore è obbligato a presentare documentazione attestante la formazione del personale sulle procedure e tecniche per la riduzione degli impatti ambientali del cantiere con particolare riguardo alla gestione degli scarichi, dei rifiuti e delle polveri, da cui risulti che il personale ha partecipato ad attività formative inerenti i temi elencati oppure attestante la formazione specifica del personale a cura di un docente esperto in gestione ambientale del cantiere, svolta in occasione dei lavori. Il Direttore dei Lavori deve verificare la rispondenza al criterio.
Oltre a quanto illustrato in merito ai lavori pubblici, queste competenze possono essere facilmente e con elevata probabilità estese a tutti quei lavori in cui è richiesta un'elevata specializzazione nella selezione dei materiali e dei processi sostenibili, l'esigenza cioè di selezionare e verificare all'arrivo in cantiere prodotti contenenti materiali riciclati o caratterizzati da una ridotta impronta di anidride carbonica, come, ad esempio, nella direzione di lavori connessi al superbonus.

3. La Pubblica Amministrazione centrale sta cercando coordinatori ambientali di progetto per assicurare adeguati gestione, monitoraggio e rendicontazione dei progetti relativi al PNRR, per evitare che gli investimenti del PNRR subiscano battute di arresto, e per garantire che siano impiegati nel rispetto del DNSH (Do Not Significantively Harm= Non Impattare Significativamente sull'Ambiente) ormai assurto a principio ispiratore di tutti i progetti in cantiere in questo periodo.
Le stazioni appaltanti sono chiamate a colmare il proprio gap formando il personale preposto all'esperimento delle gare secondo i CAM o avvalendosi di esperti esterni per evitare intoppi in fase di rendicontazioni e pericolose richieste di rimborso da parte dell'Unione Europea.