Il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA) è operativo dal 14 gennaio 2017, data di entrata in vigore della L. 28/06/2016, n. 132 "Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale".
Recentemente è stato pubblicato il documento scientifico di 103 pagine, disponibile solo in formato elettronico, "Linea guida per lo scavo, la movimentazione e il trasporto delle terre e rocce da scavo con amianto naturale e per i relativi criteri di monitoraggio", approvato con Delibera del Consiglio di SNPA con atto n. 197 del 22 febbraio 2023.
"La Linea guida - è riportato sul sito di SNPA - nell'ottica di assicurare l'armonizzazione, l'efficacia e l'omogeneità dei sistemi di controllo e della loro gestione nel territorio nazionale, nonché il continuo aggiornamento, in coerenza con il quadro normativo nazionale e sovranazionale, delle modalità operative dello stesso SNPA e degli altri soggetti tecnici operanti nella materia ambientale, si prefigge di fornire indicazioni tecniche per la gestione degli interventi in zone interessate dalla presenza di formazioni ofiolitiche o comunque interessate dalla presenza di materiali fibrosi naturali. Tali indicazioni derivano dalle migliori pratiche a livello nazionale e internazionale e dalle esperienze delle agenzie di protezione ambientale impegnate in tale ambito".
La Linea guida comprende l'"Atlante fotografico di immagini stereoscopio - microscopia ottica luce polarizzata - da microscopia elettronica a scansione ed a trasmissione tratte da campioni in massa e particolato aerodisperso su filtro a membrana provenienti da cave dell'Emilia Romagna, Valmalenco e Valle d'Aosta".
Nella "Premessa" e "Scopo del lavoro" è spiegato che la Linea guida "è stata predisposta dal Sottogruppo operativo "SO VI/03-01 - Amianto", che opera come articolazione del Gruppo di lavoro "GdL VI/03 - Contaminazione ambientale" del TIC VI - Omogeneizzazione tecnica" del SNPA. Il tema dell'amianto, per l'ampiezza delle problematiche connesse, per le complesse implicazioni di natura sanitaria e per l'elevato impatto socio-economico, rappresenta per l'SNPA uno dei più rilevanti ambiti di interesse e di azione. La vastità, la complessità e l'intersettorialità del tema dell'amianto, che ricade altresì tra le prerogative e i compiti istituzionali di diversi ministeri, organi tecnici ed istituti, ha reso indispensabile circoscrivere gli argomenti da trattare".
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente costituisce un Sistema a rete che fonde, in una nuova identità, quelle che erano le singole componenti del preesistente Sistema delle Agenzie Ambientali, che coinvolgeva le 21 Agenzie Regionali (ARPA) e Provinciali (APPA), oltre a ISPRA. SNPA svolge attività ispettive nell'ambito delle funzioni di controllo ambientale, monitoraggio dello stato dell'ambiente, controllo delle fonti e dei fattori di inquinamento, attività di ricerca finalizzata a sostegno delle proprie funzioni, supporto tecnico-scientifico alle attività degli enti statali, regionali e locali che hanno compiti di amministrazione attiva in campo ambientale, raccolta, organizzazione e diffusione dei dati ambientali che, unitamente alle informazioni statistiche derivanti dalle predette attività, costituiranno riferimento tecnico ufficiale da utilizzare ai fini delle attività di competenza della pubblica amministrazione.
La pubblicazione scientifica è applicabile alle terre e rocce da scavo in zone interessate dalla presenza di formazioni ofiolitiche o, in ogni caso, contenenti materiali fibrosi naturali per i quali sia stato riconosciuto un livello di cancerogenicità, sia per scavi in sotterraneo sia all'aperto, dai piccoli cantieri alle grandi opere. Nel documento non sono richiamate le attività estrattive di "Pietre Verdi" in quanto oggetto di specifiche indicazioni normative nazionali e regionali (D.M. 14/05/1996, All. 4 e Delibere regionali) con i relativi valori limite di riferimento.
SNPA spiega: "La vigente normativa (D.Lgs. 81/08, art. 247) classifica come "amianti" sei specifici minerali (crisotilo, crocidolite, grunerite di amianto, antofillite di amianto, tremolite di amianto e actinolite di amianto) che hanno avuto relativo maggiore impiego e diffusione per gli usi industriali. Esistono ormai evidenze scientifiche della pericolosità di fibre asbestiformi non normate, che talora costituiscono varietà fibrose di minerali normalmente con abito non fibroso (es. antigorite, fluoroedenite, erionite, balangeroite, carlosturanite, attapulgite o palygorskite, diopside, più raramente olivina, ticlinohumite e brucite), non rientranti nell'elenco della norma, ma aventi analogo potenziale patogeno. Alcune di queste sono state classificate come cancerogene (Gruppo 1 - Agenti sicuramente cancerogeni per l'uomo) dallo IARC: lerionite nel 2012 e la fluoroedenite nel 2017. Per tale motivo, la Linea guida contiene un allegato relativo alle fibre non normate, anche se ancora non soggette ai vincoli normativi delle disposizioni vigenti, che può suggerire modalità di gestione volontarie improntate al principio di precauzione".
L'amianto naturale (NOA, Naturally Occurring Asbestos) non ha sviluppo ubiquitario o casuale, ma è principalmente legato alla presenza di peculiari complessi litologici, Ofioliti, roccia con la caratteristica colorazione verdognola traslucida. Subordinatamente, l'amianto naturale può essere associato a fenomeni di metasomatismo, anche in presenza di rocce carbonatiche, indotto da intrusioni magmatiche. Le Ofioliti, conosciute anche con il termine di "Pietre verdi", sono sezioni di crosta oceanica e del sottostante mantello (litosfera oceanica) che sono state sollevate e inglobate nelle catene montuose fino ad affiorare sulla superficie terrestre, all'interno delle quali, a precise condizioni di pressione e temperatura occorse durante i processi orogenetici, e per circolazione di fluidi durante i processi metamorfici, possono essersi sviluppati minerali amiantiferi. Questi sono presenti soprattutto in vene all'interno delle masse rocciose, ma talora anche all'interno di reticoli di mineralizzazione di dimensioni submillimetriche. I principali litotipi nei quali possono rinvenirsi minerali amiantiferi sono: Lherzoliti, Serpentiniti e Oficalciti, Metagabbri, Metabasalti e Metabasiti s.l, Anfiboliti ed Eclogiti e Brecce poligeniche.
L'interesse per le ofioliti è cresciuto a partire dai primi anni sessanta del secolo scorso con la scoperta che questa sequenza di rocce era simile a quella che si ritrova sui fondali oceanici in espansione. Questa scoperta era legata da un lato all'osservazione delle bande magnetiche, parallele alla dorsale medio-atlantica, con polarità inversa fra loro, nelle rocce del fondo oceanico, interpretata nel 1963 come la prova dell'espansione del fondo oceanico e dall'altro all'osservazione di un complesso di filoni stratificati all'interno delle ofioliti di Troodos (Cipro), che doveva essere stato generato dall'intrusione di nuovo magma, dato che non rimanevano tracce di rocce di contenimento più vecchie. Nel 1971 Moores e Vine conclusero che il complesso di Troodos poteva essere stato formato solo da un processo di espansione del fondo oceanico come proposto nel 1963. Così è stata accettata l'interpretazione che le ofioliti siano parti di crosta oceanica tettonicamente portate in superficie. L'importanza geologica delle ofioliti risiede nel testimoniare, all'interno delle grandi catene montuose come le Alpi e l'Himalaya, la presenza di resti obdotti di un bacino oceanico preesistente consumato dal fenomeno della subduzione.
La Linea guida è articolata in capitoli: "Premessa e scopo del lavoro", "Definizioni e criticità", "Inquadramento normativo", "Ambito di applicazione", "Rischio sanitario dell'amianto", "Il problema del fondo naturale", "Studi e pianificazione", "Fase realizzativa", "Determinazione dell'amianto in aria e nelle terre e rocce", "Gestione della comunicazione", "Bibliografia", "Allegato 1 - Amianto naturale", "Allegato 2 - Il problema delle fibre non normate", "Bibliografia".
ISBN 978-88-448-1159-4 © Linee Guida SNPA, 44/2023. Roma, Aprile 2023. Autori: Bacci T., Bucci S., Cazzola C., Ceseri D., Beccaris G., Defilippi A., Galeani S., Fercia M. L., Morelli M., Lonis R., Muto L., Pinizzotto M. R., Prandi S., Scotti E., Zanellato M. Coordinamento della pubblicazione online: Mazzella D. - ISPRA. Copertina: Monterisi A. - Ufficio Grafica ISPRA.


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