Si avviano a conclusione i lavori di realizzazione della SPV (Superstrada Pedemontana Veneta), che apporterà notevoli miglioramenti alla viabilità dell'area del centro Veneto e agli spostamenti di moltissimi cittadini. Il Gruppo Grigolin, con le sue aziende specializzate, ha realizzato interamente un tratto dell'infrastruttura
L'idea di quella che oggi rappresenta l'asse stradale della Superstrada Pedemontana Veneta risale agli anni '70, quando nacque il bisogno di congiungere le città sorte ai piedi delle Prealpi Venete. Da allora, la sua necessità è diventata sempre più urgente a causa della rapida urbanizzazione della campagna veneta, dell'aumento del traffico sulla A4 e, dalla metà degli anni 2000, dall'apertura dei confini nazionali a est. L'effettiva realizzazione dell'opera permetterà quindi l'integrazione della rete della grande viabilità nei corridoi europei e la garanzia di un'adeguata risposta alla domanda di mobilità generata dal territorio pedemontano. Si tratta di un raccordo autostradale a pedaggio di proprietà della Regione Veneto che collega Montecchio Maggiore (VI) a Spresiano (TV), attraversando i distretti industriali di Malo (VI), Thiene (VI) e Schio (VI), passando per Bassano del Grappa (VI), Montebelluna (TV) e Treviso Nord e interconnettendosi a tre autostrade (la A4, la A31 e la A27).
Questa arteria consente la chiusura di un ideale anello che racchiude tutta l'area centrale del Veneto e si sviluppa per 162 km complessivi, di cui 94 di viabilità principale e 68 di viabilità secondaria, interessando un bacino territoriale molto ampio, di 114 Comuni: 36 sono direttamente interessati dal tracciato, 22 in provincia di Vicenza e 14 in provincia di Treviso. I lavori di realizzazione sono iniziati nel marzo 2015 e attualmente la maggior parte dei cantieri è stata conclusa, mentre l'apertura e la percorribilità delle tratte si stanno portando avanti in diverse fasi a partire da giugno 2019.
La piattaforma stradale di base è costituita da due corsie per senso di marcia, della larghezza minima di 3,75 m ciascuna, e da una banchina esterna in entrambe le direzioni di marcia, di larghezza minima di 3 m. Inoltre, uno spartitraffico centrale di 3 m divide i due sensi di marcia. Per tutelare il paesaggio, il tracciato è stato costruito parte in rilevato per il 35% e parte in trincea per il 65%.
Nell'ambito della costruzione della SPV il Gruppo Grigolin, attivo da più di 50 anni nel settore dell'edilizia e delle costruzioni, è stato una delle prime realtà ad aver sottoscritto un contratto con la società concessionaria per la realizzazione in proprio di un tratto di 4,5 km della nuova infrastruttura. In particolare, le tratte di competenza del Gruppo hanno riguardato i segmenti dal km 71+112,50 al km 74+075,00, Lotto 3 Tratta B ; dal km 80+946,76 (tratto di Montebelluna) al km 82+600,00, Lotto 3 Tratta D (tratto di Cusignana); il monolite di Montebelluna (TV).
Sono state coinvolte quattro aziende del Gruppo. La prima è Brussi Costruzioni, la quale si è occupata di tutte le opere di movimento terra, delle opere idrauliche, della predisposizione di impianti e sottoservizi, della realizzazione di opere in cemento armato (compreso il sottopasso ferroviario - il monolite di Montebelluna), della costruzione delle gallerie di Trevignano e Cusignana e, infine, delle opere di pavimentazione stradale. SuperBeton ha fornito i conglomerati bituminosi, i calcestruzzi preconfezionati, gli inerti e i misti cementati necessari alla realizzazione dell'asse stradale, mentre Ferrobeton ha provveduto all'acciaio per le armature. TesiSystem, infine, si è occupata della fornitura delle bilastre e dei pannelli di rivestimento diaframmi necessari al completamento dell'opera.
Per quanto riguarda gli scavi di sbancamento nei lotti di competenza del Gruppo Grigolin, sono stati movimentati complessivamente circa 1.400.000 m3 di terreno. Sono state realizzate tutte le linee idrauliche di raccolta delle acque di piattaforma, composte da tubazioni in PVC, tubazioni drenanti, pozzi perdenti e pozzetti "prima pioggia". In aggiunta, in tutta la tratta sono state posate le tubazioni (polifore) per la successiva installazione degli impianti elettrici e delle fibre ottiche. Nelle gallerie, invece, sono state collocate tubazioni in cemento per la raccolta delle acque di piattaforma. Nello specifico, la galleria di Trevignano è una struttura lunga circa 730 m costituita da fondazioni a travi rovesce gettate in opera. Le strutture in elevazione sono state eseguite parte con bilastre armate prefabbricate riempite con calcestruzzo, e parte con diaframmi, sempre di cemento armato. Si tratta di setti scavati controterra in profondità e successivamente riempiti di calcestruzzo, a formare un muro continuo sottoterra.
Sono stati altresì costruiti numerosi ponti canali e ponti stradali, inoltre sono state installate delle barriere fonoassorbenti in c.a. prefabbricate, con fondazioni gettate in opera. Per la realizzazione della pavimentazione autostradale, infine, sono stati utilizzati diversi tipi di conglomerati bituminosi: base, Binder, usura drenante oltre al misto cementato di fondazione.